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Conversazione

Circondati dalle acque

Curatela nei piccoli stati: una prospettiva microterritoriale nel Mediterraneo

Date


Biglietto d'ingresso
Gratuito
LINGUA

Inglese

TBA21–Academy invita “A Natural Oasis?” (Curatori di Mediterranea19 - "School of Waters") a Ocean Space per una tavola rotonda di scambio e discussione, per presentare le loro mostre attuali e condividere i loro obiettivi, idee ed esperienze in relazione a specifici contesti locali.

In entrambe le iniziative, le idee del Mediterraneo e delle sue acque - intese come metodi e realtà politiche - sono indagate come narrazioni complesse e spazi critici per l'indagine artistica e la ricerca culturale.

"A Natural Oasis?" (2013- in corso) è una scuola libera nomade nata dai contesti della BJCEM, la Biennale des Jeunes Créateurs de l'Europe et de la Méditerranée, dedicata allo sviluppo di nuovi percorsi di ricerca curatoriale nel campo delle arti visive e performative contemporanee, a partire dalle peculiarità geopolitiche delle scene artistiche dei territori del Sud Europa e del Mediterraneo spesso considerate remote, marginali, piccole, insulari o liminali. Lo scopo di questo progetto è quello di costruire una piattaforma culturale transnazionale in grado di mettere criticamente in discussione le procedure narrative che hanno potenziato l'idea di Europa continentale nella sua immunità geopolitica e culturale attraverso l'esclusione e/o la vittimizzazione delle sue "province" e delle sue "esternalità". I borsisti della terza edizione di "A Natural Oasis?"(2018-2021) e i curatori fondatori del programma sono venuti a curare Mediterranea 19 – “School of Waters”, che attualmente si tiene nel piccolo stato della Repubblica di San Marino.

Come TBA21–Academy, "A Natural Oasis?" si occupa di sensibilizzare ed evidenziare la fragilità dei mari e degli oceani attraverso l'arte in tutte le sue forme di espressione e media, e attraverso conversazioni continue.

Se una mostra può essere pensata come una "scuola", quali dimensioni e prospettive temporali devono essere considerate? Cosa richiede questo modello al lavoro curatoriale, alla pratica artistica e al lavoro di mediazione? Come può una Biennale agire come strumento collettivo per defamilizzare gli stereotipi che manipolano il nostro immaginario geografico, soprattutto quelli legati all'interpretazione eurocentrica dell'area mediterranea? La ricerca artistica può offrire la possibilità di rimodellare la comprensione delle identità statiche e del senso di appartenenza nel Mediterraneo, partendo non dalla terra, ma dalle sue acque?

Verranno esplorati e messi in discussione i vari metodi e possibilità di apprendimento e sperimentazione, e verrà dato spazio all'esplorazione di utopie e idee raramente realizzate o dimenticate. L'acqua è sia un mezzo che uno strumento, ma anche una metafora di connessione, comunicazione, ammorbidimento e riforma - l'acqua può essere intesa come un'entità senziente che è sia accessibile che resistente all'addomesticamento cognitivo.

La tavola rotonda sarà moderata da Markus Reymann (Direttore di TBA21–Academy), con la partecipazione di Rita Canarezza (Coordinatrice scientifica Galleria Nazionale della Repubblica di San Marino), Barbara Casavecchia (Leader di The Current III , "Mediterraneans: 'Thus waves come in pairs' (after Etel Adnan)", Chus Martínez (Curatrice di Ocean Space), Alessandro Castiglioni (Fondatore di "A Natural Oasis? " e Senior curator di Mediterranea 19 - "School of Waters"), Simone Frangi (Fondatore di "A Natural Oasis?" e Senior curator di Mediterranea 19 - "School of Waters"), Giulia Gregnanin (Fellow "A Natural Oasis?" 2018/2020 e Curatorial Board Mediterranea 19 - "School of Waters"), Corinne Mazzoli (artista di Mediterranea 19 - "School of Waters"). Tra il pubblico saranno presenti i partecipanti del programma di Ocean Fellowship: le borsiste Ella Navot, Nadia Christidi e il collettivo Calypso 36°21 (Justine Daquin & Zoé Le Voyer), e la mentore Cécile Hummel.

Foto: Marianne Fahmy, What things may come (still), 2019. Film in HD, 13 minuti. Foto: Mostafa Abdel Aty. Per gentile concessione dell'artista.

Alessandro Castiglioni

Alessandro Castiglioni è Senior Curator e Vice Direttore del Museo MA*GA di Gallarate e Segretario del Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate. È docente di Storia dell'Arte e del Design all'Istituto Marangoni di Milano. Ha lavorato come curatore per molte istituzioni, come: l'Istituto Italiano di Cultura a Londra, MCA, Valletta, e la National Gallery of Iceland, Reykjavik. Nel 2019 è stato co-curatore del Padiglione di San Marino alla 58° Biennale di Venezia. Dal 2014 è co-direttore di "Un'oasi naturale?" Un programma di ricerca transnazionale al fianco di Simone Frangi. Nel 2021 diventa Senior Curator di MEDITERRANEA19 - "School of Waters".

Simone Frangi

Simone Frangi è un ricercatore e scrittore che lavora all'intersezione tra pensiero critico, ricerca curatoriale ed educazione. Ha un dottorato italo-francese in Estetica e Teoria dell'Arte, e attualmente è professore di Teoria dell'Arte Contemporanea all'Accademia di Belle Arti e Design di Grenoble (FR), dove ha fondato e coordina l'unità di ricerca Hospitalité artistique et activisme visuel pour une Europe diasporique et post-occidentale. Co-dirige Live Works - Free School of Performance alla Centrale Fies (Trento, IT) e gestisce "A Natural Oasis? Un programma di ricerca transnazionale con Alessandro Castiglioni. Nel 2021 diventa Senior Curator di MEDITERRANEA19 - "School of Waters".

Giulia Gregnanin

Giulia Gregnanin è una scrittrice e curatrice sanmarinese che vive a Glasgow, dove attualmente cura Understate Projects Ltd, un'organizzazione no-profit dedicata agli studi femministi, sostenuta da Glasgow International e Creative Scotland. È co-fondatrice e co-curatrice de Il Colorificio, Milano. Nel 2020 è stata selezionata per la residenza BAGLIORE per scrittori italiani. È stata redattrice presso Flash Art. Attualmente scrive freelance per diverse riviste.

Corinne Mazzoli

La pratica artistica di Corinne Mazzoli ha fatto uso di video, foto, installazioni e performance ed è stata ispirata dalle ultime tendenze della moda e del lifestyle, analizzate con un occhio ironico e critico. In particolare Mazzoli esplora i costrutti identitari e gli stereotipi di genere in relazione alla rappresentazione online. Tra le mostre recenti: "Non-conventional tutorial" nel 2021, Museo MA*GA, Gallarate, a cura di Alessandro Castiglioni; "A Visual Threesome", C/O Careof, Milano, a cura di Giada Pellicari e Marta Bianchi; "School of Waters" Mediterranea Biennale a cura di A Natural Oasis? nella Repubblica di San Marino; partecipa inoltre al progetto "Future School" curato da Hae Won Shin per il Padiglione Coreano alla 17° Biennale di Architettura di Venezia.

RITA CANAREZZA

Rita Canarezza è un'artista, operatore culturale, curatrice, ricercatrice. Attualmente si occupa del coordinamento progettuale della Galleria Nazionale San Marino d'Arte Moderna e Contemporanea, in qualità di Operatore Culturale degli Istituti Culturali della Repubblica di San Marino (Segreteria di Stato per la Pubblica Istruzione e Cultura - Dipartimento Cultura e Turismo) dal 1992. Alcuni dei progetti: Provoc'arte Provo Carte Provocar te 1991; Sanmarinosarajevo 2000 - 2006; Closing the border 2001; Small States on uncertain stereotypes, 2002 - 2005; Little Constellation 2002 - 2015; Subjective Maps Desappearances 2014; Listen to the Sirens 2012 - 2015; A Natural Oasis? 2014 - 2020. Dal 1993 cura la partecipazione della Repubblica di San Marino al network BJCEM - Biennial of Young Artists of Europe and the Mediterranean, e ha curato il coordinamento progettuale di MEDITERRANEA19 "School of waters".

INFORMAZIONI

La partecipazione è gratuita ma è necessaria la prenotazione a questo link.

Dal 6 agosto, per accedere a Ocean Space, tutti i visitatori devono presentare una valida Certificazione Verde Covid-19 (Green Pass) digitale o cartacea. Al momento della verifica, il titolare della certificazione deve fornire un documento d'identità valido. Maggiori informazioni.

In accordo con le regole per prevenire la diffusione del Covid-19, la capacità di Ocean Space è stata ridotta per garantire un'esperienza sicura.

All'interno di Ocean Space è obbligatorio l'uso della mascherina (coprendo correttamente naso e bocca) e sanificare le mani con l’apposito disinfettante all’ingresso. All'entrata viene effettuato il controllo della temperatura.