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Vista della mostra “The Soul Expanding Ocean #4: Diana Policarpo. Ciguatera”, Ocean Space, Venezia, 2022. Commissionata da TBA21–Academy. Coprodotta da TBA21–Academy e dal Centro de Arte Moderna Gulbenkian, in collaborazione con l’Instituto Gulbenkian Ciência. Foto: Matteo De Fina.

The Soul Expanding Ocean #4: Diana Policarpo

Ciguatera  — 

  • Ingresso

    Gratuito

  • Luogo

    Ocean Space

  • A CURA DI

    Chus Martínez

  • TESTO CURATORIALE

    Scarica qui

  • Coprodotta

    Da TBA21–Academy e dal Centro de Arte Moderna Gulbenkian, in collaborazione con l’Instituto Gulbenkian Ciência

  • BROCHURE DIGITALE

    Scarica qui

TBA21–Academy, in collaborazione con il Centro de Arte Moderna Gulbenkian (CAM) e l'Instituto Gulbenkian Cieência, presenta la mostra personale dedicata all'artista Diana Policarpo a Ocean Space. La mostra fa parte di un programma espositivo biennale intitolato "The Soul Expanding Ocean" a cura di Chus Martínez, curatrice di Ocean Space per il 2021 e 2022.

L’ultima opera commissionata a Diana Policarpo per Ocean Space vedrà lo sviluppo di un’installazione multimediale, che utilizza video e audio per enfatizzare un senso di presenza, immortalando, allo stesso tempo, il personale processo di ricerca dell’artista. Prendendo come punto di partenza il viaggio di ricerca alle Isole Selvagge portoghesi (Ilhas Selvagens), nell’Oceano Atlantico settentrionale, l’artista crea un caso di studio nella mappatura delle storie coloniali attraverso il tracciamento della biodiversità naturale.

Grazie alle lenti tecnologiche, le telecamere sono in grado di catturare le attività di esseri viventi in strati che l’occhio umano non riesce a percepire. Incorporati nella sostanza stessa delle installazioni, questi video diventano altro materiale scultoreo e, in quanto tale, assumono la stessa funzione: creare una drammaturgia che ci fa comprendere come la scienza sia implicata nei processi coloniali e intrappolata in relazioni di potere. Mentre i microrganismi hanno fatto parte dei miti sin dai tempi antichi e la narrazione di storie assume una qualità filmica, in entrambe le installazioni di Policarpo si potrebbe dire che la telecamera è più prossima a una bocca che racconta, che a un occhio che cattura.

Questa nuova realizzazione segna un notevole salto di scala nell’ambizione di diventare la più grande installazione scultorea della Policarpo ad oggi, offrendole l’occasione di esprimere totalmente il proprio linguaggio artistico. Nel suo approccio alla scultura, trasparenza e fluidità assumono una valenza politica ed estetica centrale. Nell’intento dell’artista, le nostre esperienze corporee ne saranno toccate e trasformate, divenendo esse stesse una sostanza liquida simile all’acqua, capace di aderire alle ambientazioni create dall’artista. Attraverso la materialità delle opere d’arte, si avrà la sensazione di trovarsi dentro l’Oceano e da lì, di riflettere.

Veduta della mostra “The Soul Expanding Ocean #4: Diana Policarpo. Ciguatera”, Ocean Space, Venezia, 2022. Commissionata da TBA21–Academy. Coprodotta da TBA21–Academy e dal Centro de Arte Moderna Gulbenkian, in collaborazione con l’Instituto Gulbenkian Ciência.
© Matteo De Fina

‘I nostri occhi diventano lenti, vediamo come un microscopio, vediamo come una telecamera che registra le profondità dei mari, vediamo come un drone. Diana Policarpo gioca con la nostra presenza fisica nello spazio per rendere visibili i molti modi in cui l'oceano dà senso alla vita. L'installazione è un'isola, un'isola selvaggia, non toccata dagli umani’. - Chus Martínez

Diana Policarpo: immagine del viaggio di ricerca alle Isole Selvagge in Portogallo. Cortesia dell’artista. “The Soul Expanding Ocean #4: Diana Policarpo. Ciguatera” è commissionata da TBA21–Academy e coprodotta con il Centro de Arte Moderna Gulbenkian, in collaborazione con l’Instituto Gulbenkian Ciência.

DIANA POLICARPO

Diana Policarpo nello studio dello scenografo Rinaldo Rinaldi, work in progress per la mostra "Ciguatera" ad Ocean Space (Chiesa di San Lorenzo, Venezia), Castelfranco Emilia, 2022. Foto: Enrico Fiorese. Cortesia di TBA21–Academy.

Diana Policarpo è un’artista e compositrice visual che si serve di media visivi e musicali, tra i quali disegno, video, scultura, testo, performance e installazioni sonore multicanale. Policarpo indaga la politica di genere, le strutture economiche, la salute e le relazioni intraspecifiche attraverso la ricerca transdisciplinare speculativa. Crea performance e installazioni per approfondire esperienze di vulnerabilità ed empowerment associate all’esposizione dell’individuo al mondo capitalistico. Le sue opere sono state esposte in tutto il mondo, tra le altre anche in occasione di mostre personali presso Kunsthall Trondheim; Galeria Municipal do Porto; Centro de Artes Visuais, Coimbra; Galeria Lehmman + Silva, Porto; Belo Campo/Galeria Francisco Fino, Lisbona; GNRtion, Braga; lAB Artists Unlimited, Bielefeld; Kunstverein Leipzig; Xero, Kline and Coma, Londra; Kunsthall Baden-Baden. Policarpo ha da poco esposto, esibito e proiettato la sua opera presso st_age (Thyssen- Bornemisza Art Contemporary); Maus Hábitos, Porto; Interstício, Londra; Nottingham Contemporary; Whitechapel Gallery, Londra; Museu de Arte Contemporânea de Elvas (MACE); ARCOmadrid; Chiado 8, Lisbona; Kunsthall Oslo (con Marie Kolbæk Iversen); LUX - Moving Image, Londra; Cafe OTO, Londra; Guest Projects, Londra; Tenderpixel, Londra; Shau Fenster, Berlino; Mars Gallery, Melbourne; Peninsula Gallery, New York; Institute of Contemporary Arts, Londra e W139, Amsterdam. Policarpo è stata insignita del Prémio Novos Artistas Fundação EDP 2019 e del illy Present Future Prize 2021.

CHUS MARTÍNEZ

Chus Martínez è a capo dell’Art Institute presso la FHNW Academy of Arts and Design a Basilea, e curatrice 2021-22 di Ocean Space a Venezia, il centro di TBA21–Academy per la diffusione della conoscenza, la ricerca e l’attività di sostegno a favore delle tematiche oceaniche attraverso l’arte. Precedentemente, ha guidato il progetto "The Current" II (2018– 20), promosso da TBA21–Academy. "The Current" è l’ispirazione che ha portato ad Art is Ocean, un ciclo di seminari e conferenze presso l’Istituto d’Arte che analizza il ruolo degli artisti nel concepire nuovi modi per sperimentare la natura.

Fundação Calouste Gulbenkian

Fundação Calouste Gulbenkian è una fondazione internazionale con finalità artistiche, didattiche, benefiche e scientifiche. Operando dalla sede principale a Lisbona e attraverso le delegazioni di Parigi e Londra, uno dei principali obiettivi della fondazione è il cambiamento climatico, inteso come la nostra più grande e urgente sfida. La Fondazione ha un museo e un centro di arte moderna, un’orchestra e un coro, una biblioteca d’arte e un archivio, e un istituto di ricerca scientifica.

Il suo Centro de Arte Moderna (CAM) è stato fondato nel 1983 come luogo di sperimentazione e per ospitare la collezione di Arte Moderna e Contemporanea acquisita dagli anni '50. Nel 2023 CAM celebrerà il 40° anniversario e riaprirà al pubblico con un edificio completamente ripensato da Kengo Kuma e un ampio giardino opera di Vladimir Djurovic.

L’Instituto Gulbenkian Ciência (IGC) è destinato alla ricerca biologica e biomedica e alla formazione innovativa post-laurea, ponendo la scienza al centro della società. Si prefigge di comprendere come l’organismo si formi e interagisca con il suo ambiente, formulando approcci innovativi al trattamento delle malattie e alla sostenibilità del pianeta.