Unisciti a noi per un evento sulle cosmogonie del Pacifico e la vita marina sui fondali e la crescente competizione globale in queste acque contese con Margarida Mendes e Latai Taumoepeau.

Due custodi dell'acqua si incontrano in una conversazione sull'attivismo oceanico e la resilienza creativa, visti attraverso la lente dei movimenti di resistenza del Pacifico e dell'Atlantico contro l'estrazione mineraria in acque profonde.

Latai Taumoepeau e Margarida Mendes ampliano il dialogo tenutosi durante il ciclo OCEAN/UNI: Pacific Resistance, che ha allargato le maglie della solidarietà intorno alla giustizia ambientale e ha chiesto come si possono costruire alleanze dal punto di vista dell'Oceano.

"Pacific Resistance" ha introdotto temi come i metodi di conservazione e la custodia indigena e il ruolo dell'oralità, della cultura effimera e della solidarietà tra le isole nella sensibilizzazione verso ambienti in rapido cambiamento e futuri estraibili.

Partendo da casi di studio concreti a Tonga e nelle isole Azzorre, questo intervento illustra il ruolo dell'alfabetizzazione oceanica e mineraria nell'ampliare gli strumenti che mettono in moto i movimenti di resistenza e rafforzano le comunità.

Discuteremo dell'importanza degli/delle abitanti delle isole del Pacifico e della gestione indigena nella protezione dell'ambiente, mettendo al centro il ruolo di narratori/narratrici e custodi della saggezza per ripensare la difesa e le modalità di custodia.

In sintonia con la mostra "Re-Stor(y)ing Oceania", viaggeremo nelle profondità di Moana, la culla ancestrale dei fondali marini, per ampliare i dibattiti sulla resistenza creativa e le collaborazioni tra scienziati/e e artisti/e, e cercare forza nella comprensione delle genealogie della vita, facendo crollare le partizioni e aprendo uno spazio per ascoltare l'ignoto.

Mousse Magazine & Publishing sarà presente con un pop-up bookstore in qualità di Media Partner di Ocean Space.

Latai Taumoepeau (nata nel 1972 a Gadigal Ngura, Sydney, Australia) realizza opere performative. La sua faiva (pratica centrata sul corpo) proviene dalla sua terra d'origine, il regno insulare di Tonga, e dal suo luogo di nascita, Sydney, terra dei Gadigal. Ha imitato, allenato e disimparato la danza, in più instituzioni, a partire dal suo villaggio, alla sala di una chiesa di periferia, alla discoteca e all'università. La sua faiva ("arte performativa") è incentrata sulle filosofie tongane di vā ("spazio") e tā ("tempo") relazionali; incrocia pratiche temporali antiche e quotidiane per rendere visibile l'impatto della crisi climatica nel Pacifico. Conduce movimenti e azioni ambientali urgenti per favorire la trasformazione in Oceania.

Margarida Mendes è una ricercatrice, curatrice, artista ed educatrice che esplora la sovrapposizione tra pensiero sistemico, film sperimentale, pratiche sonore ed ecopedagogia. Crea forum transdisciplinari, mostre e opere esperienziali in cui modalità alternative di educazione e pratiche sensoriali possono catalizzare l'immaginazione politica e l'azione riparatrice. Mendes è da tempo impegnata nell'attivismo anti-estrazione, collaborando con ONG marine, università e istituzioni del mondo dell'arte. Ha conseguito un dottorato di ricerca in Architettura presso il Dipartimento di Culture Visive dell'Università Goldsmiths di Londra ed è membro del Natural Contract Lab, un collettivo transdisciplinare di avvocati e artisti che si occupa di giustizia riparativa e diritti della natura in tutta Europa.