3. How to Wade Through Water? Storytelling as a Method
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Il semestre autunnale di OCEAN / UNI 2021 inizia chiedendosi non perché o cosa ricercare, ma come. Guadare l'acqua, camminare in una sostanza fluida - la corrente di un fiume poco profondo, il bordo di una zona litorale o il cuore di una laguna - richiede di rallentare e adattare il proprio modo di muoversi alla pressione di un mezzo denso e liquido. Ciò significa che dobbiamo pensare attraverso un'osservazione attenta e continua del mondo, piuttosto che dopo di esso. [1] Guadare è un atto che porta alla consapevolezza delle temporalità delle maree o delle stagioni, dei modi di conoscere tattili e aptici, del sentire attraverso l'acqua e del traboccare dell'esperienza.
Un'esistenza oceanica implica un costante stato di divenire che prospera su sentieri aperti di esplorazione invece che di appropriazione o conquista. Concepire, raccontare e ascoltare storie significa impegnarsi con contesti e modi di vita in relazione [2]: è una forma vischiosa di ricerca, una modalità di apprendimento attraverso il fare e l'impegnarsi con le condizioni esistenti. Implica pensare a un luogo come a un'intricata rete di relazioni e forme di conoscenza che lo popolano, piuttosto che a qualcosa di incontaminato da conquistare e inscatolare in categorie fisse. [3] È un approccio all'esplorazione che implica l'attraversamento dello stesso percorso più e più volte, senza mai esaurire le possibilità che si aprono lungo questo itinerario.
Dando spazio a storie che sviscerano le logiche di accumulo ed estrazione che pervadono l'Oceano, OCEAN / UNI accoglie prospettive che si intrecciano con modi alternativi di conoscere, di organizzare comunità e modalità di convivenza, attenti ad approcci non binari, femministi, indigeni e decoloniali nell'osservazione e nella conservazione degli oceani.
La narrazione apre la strada all'intersecarsi e all'impollinazione reciproca di conoscenze scientifiche e conoscenze ecologiche tradizionali. La serie si sviluppa attraverso sei metodologie, offerte come possibilità vive di narrazione per generare conoscenza, metterla a frutto e trasmetterla. Ci chiediamo quali modalità di narrazione, ascolto, archiviazione, gioco, traduzione e localizzazione possano essere impiegate per reimmaginare e riscrivere la nostra storia, per rimanere presenti e attenti e per creare la possibilità di far nascere altri mondi.
In questo impulso risuonano le parole della scrittrice femminista Ursula K. Le Guin in The Carrier Bag Theory of Fiction, un saggio-racconto in cui Le Guin immagina la tecnologia e la scienza come una borsa, un contenitore per portare il cibo a casa. Ai suoi occhi, una storia è una borsa, un ventre, una scatola, una casa o una medicina, un contenitore per le cose contenute, uno strumento che serve a sostenere la vita e la memoria e a resistere e sostituire la “storia assassina”, una traiettoria del progresso umano incentrata sulla narrazione eroica della violenza e del dominio. [4]
I sistemi egemonici di conoscenza hanno manifestato azioni di asimmetria, sfruttamento e violenza sopra e attraverso l'Oceano. Siamo alla ricerca di metodologie reciproche per guadare attraverso le storie disseminate di queste acque torbide, per allenarci al disagio dell'immersione in un mezzo sconosciuto, per rallentare e trovare altre correnti.
Note
[1] Tim Ingold, “Anthropology Between Art and Science: An Essay on the Meaning of Research,” Field issue 11 (2018), http://field-journal.com/issue-11/anthropology-between-art-and-science-an-essay-on-the-meaning-of-research.
[2] Judy Iseke, “Indigenous Storytelling as Research,” International Review of Qualitative Research (Novembre 2013).
[3] Ingold, ibid.
[4] Ursula K. Le Guin, The Carrier Bag Theory of Fiction (London: Ignota Books, 2019 [1986]).
attivazioni
In corrispondenza degli atti principali, cinque workshop sono curati dagli/lle attuali borsisti/e della TBA21–Academy's 2021 Ocean Fellowship. Offrendo uno spazio per impiegare le metodologie esplorate, le attivazioni provocano un avanzamento dalla teoria alla pratica e invitano i partecipanti a impegnarsi e rispondere.
Sessioni
Mercoledì 6 ottoobre
PROLOGO: LISTENING
“Keep awake, keep listening. / The tide comes in fast”
Speaker: Wanda Nanibush, curatrice, artista ed educatrice Anishinaabe-kwe di Toronto, Ontario. Curatrice di arte indigena presso l'Art Gallery of Ontario e Shaul Bassi, professore associato di letteratura inglese, Università Ca' Foscari di Venezia; Meredith Root-Bernstein, ricercatrice del CNRS, Museo di Storia Naturale di Parigi e docente del corso GEO-DESIGN, Design Academy Eindhoven, Paesi Bassi.
Giovedì 14 ottobre
SPECIAL MOMENT: ANTHROPOCENE CAMPUS
In collaborazione con l'Università Ca' Foscari di Venezia. Evento ibrido: online e a Ocean Space, Venezia. Con: Cristina Baldacci, ricercatrice senior dell'Università Ca' Foscari di Venezia; Shaul Bassi, professore associato di letteratura inglese, Università Ca' Foscari di Venezia; Giorgio Andreotta Calò, artista; Barbara Casavecchia, curatrice e scrittrice, leader di The Current III, TBA21–Academy.
Mercoldì 20 ottobre
PRIMO ATTO: ARCHIVING
SESSIONE: “We need to tell and tell until all our stories are standing with us.”
Con: Michelle Caswell, professore associato di Archivistica presso il Dipartimento di Studi sull'Informazione dell'Università della California, Los Angeles; Raphaël Grisey, artista. Sessione curata dagli Ocean Fellows e Mentors 2021.
Mercoledì 27 ottobre
ATTIVAZIONE: ON ARCHIVING
On Plastic as Archive
Condotto da: Ohan Breiding, artista e Shoghig Halajian, curatrice e ricercatrice, Ocean Fellows 2021.
Con: Michal Kučerák, responsabile dei contenuti digitali, TBA21–Academy.
Mercoled' 3 novembre
SECONDO ATTO: NARRATING
SESSIONE: “the story as i remember it”
In collaborazione con l'Università Ca' Foscari di Venezia. Con: Valentina Bonifacio, professoressa associata di Antropologia applicata e visuale all'Università Ca' Foscari di Venezia; Macarena Gómez-Barris, professoressa e presidente di Social Science and Cultural Studies al Pratt Institute di New York; Amanda Choo Quan, scrittrice e poetessa.
Mercoledì 10 novembre
ATTIVAZIONE: ON NARRATING
"Yo soy yo y mis circunstancias"
Condotto da: Ella Navot, Ocean Fellow 2021. Con: Pietro Consolandi, ricercatore e artista, ex Ocean Fellow.
Mercoledì 17 novembre
TERZO ATTO: PLAYING
SESSIONE: “Anyone can direct the situation"
In collaborazione con l'Institut Kunst, FHNW Academy of Art and Design, Basilea, Svizzera. Con: Isabel Lewis, artista; Quinn Latimer, poeta e critica; Chus Martínez, curatrice di Ocean Space 2021-2022.
Mercoledì 24 novembre
ATTIVAZIONE: ON PLAYING
The body as a narrative tool
Condotto da: Elisa Giuliano, danzatrice, coreografa e architetto; Ocean Fellow 2020. Con: Beatrice Forchini, Research and Education Programmer.
Mercoledì 1 dicembre
QUARTO ATTO: LOCATING
SESSIONE: “The inundated need no instruction in inundation”
Bassi. Con: Formafantasma, designer e direttori del dipartimento GEO-DESIGN, Design Academy Eindhoven, Paesi Bassi; Ayla Kekhia, designer, art director e ricercatrice visiva e studentessa del secondo anno di GEO-Design; Francesca Tambussi, social designer; Giuditta Vendrame, designer, artista e ricercatrice.
Mercoledì 8 dicembre
ATTIVAZIONE: ON LOCATING
Locating the in-between: drifting through liminal spaces
Condotto da: Zoé Le Voyer, Ocean Fellow 2021 e co-fondatrice del collettivo Calypso36°21 Con: Beatrice Forchini,Research and Education Programmer
Mercoledì 15 dicembre
QUINTO ATTO: TRANSLATING
SESSIONE: “The prefix trans~ promises movements across”
Con: Alexandra Boghosian, geofisica polare presso il Lamont-Doherty Earth Observatory, Columbia University, e Ocean Fellow 2020; Charne Lavery, docente del Dipartimento di Inglese dell'Università di Pretoria, ricercatrice, Oceanic Humanities for the Global South, WiSER; e Skye Moret, scienziata marina e designer presso il Pacific Northwest College of Art.
Giovedì 16 dicembre
ATTIVAZIONE: ON TRANSLATING
Kitchen Non-Confidential: Adventures in Culinary Translation
Condotto da: Rosalyn D'Mello; autrice, critica d'arte, editorialista, ricercatrice, docente e mentore della Ocean Fellowship 2021. Con: Katarina Rakušcek, Content Strategist, TBA21–Academy.
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