Chiesa di San Lorenzo
Ocean Space reintegra la storica Chiesa di San Lorenzo nel tessuto culturale di Venezia, dopo due anni di conservazione e rinnovamento e più di 100 anni di inaccessibilità al pubblico. Per molti, l'apertura di Ocean Space è stato il primo momento nella memoria di molti in cui è stato possibile rivivere questa magnifica ed enigmatica struttura architettonica.
Ritenuta l'ultima dimora di Marco Polo, la Chiesa di San Lorenzo risale al IX secolo. Riconoscibile per la sua facciata grezza e incompiuta, l'attuale struttura fu costruita alla fine del XVI secolo su progetto dell'architetto Simone Sorella. All'interno, un raro e notevole altare bifacciale con tre aperture dello scultore Girolamo Campagna divide lo spazio, creando due navate separate: la prima destinata al pubblico, la seconda riservata all'adiacente monastero benedettino.
La chiesa subì danni durante la guerra napoleonica e, nel 1810, fu sconsacrata e tutte le decorazioni tranne l'altare maggiore furono rimosse. La chiesa fu riaperta al culto nel 1825 e chiusa definitivamente nel 1865. A partire dal 1920, vennero eseguiti una serie di scavi archeologici, alla ricerca dei resti dai Marco Polo.
La Chiesa di San Lorenzo ha ospitato alcune installazioni temporanee negli ultimi decenni, in particolare l'intervento architettonico di Renzo Piano per la prima dell'opera "Prometeo. Tragedia dell'ascolto" di Luigi Nono, parte del Festival Internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia nel 1984, e un'installazione sonora dell'artista Ariel Guzik per il Padiglione del Messico 2013 della Biennale.
Dal 2016, Francesca Thyssen-Bornemisza ha guidato il complesso progetto di conservazione della Chiesa di San Lorenzo attraverso la sua fondazione Thyssen-Bornemisza Art Contemporary. Nell'ambito delle sue attività filantropiche ha affidato a TBA21–Academy il compito di riportare in vita l'edificio e aprirlo alla comunità come Ocean Space per un uso attivo e rigenerativo.
Nel 2019 Ocean Space ha inaugurato al pubblico con la mostra di Joan Jonas, "Moving Off the Land II" dopo essere stato in gran parte chiuso al pubblico per oltre 100 anni e in seguito ad ampi lavori di rinnovamento, terminati all'inizio del 2020.
Foto: Marco Cappelletti